Esterno, Notte
L'Aquila, aprile / agosto 2020
Testi di Alberto Bazzucchi
PROLOGO
Irretiti in un possente surplace collettivo, come ciclisti su pista che aspettano il momento migliore per attaccare e sorprendere l’avversario. Sono stati questi i mesi dell’isolamento planetario. In equilibrio coatto, in cui (quasi) tutto ci è sembrato che fosse ineluttabilmente finito o smarrito ma anche che il nostro presente, forse come mai prima, si plasmasse plasticamente al divenire della storia. Nella cattività, e dopo, alzare gli occhi al cielo è stato un atto naturale. Alla ricerca di profezie luminose, tra il buio e la luce.
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SCENA 01
L’Aquila, 6 aprile 2020. Le norme anti-covid non consentono di svolgere la fiaccolata commemorativa del sisma del 2009, surrogata da un’installazione luminosa in Piazza Duomo. Un uomo vaga solitario attraverso edifici fatiscenti ed altri rigenerati, calpesta vecchi volantini e pagine rinseccolite di giornale. I rossi e i gialli di alcuni cartelli della segnaletica antinfortunistica rischiarano avvisi di vendita e consunte pubblicità di cellulari e connessioni superveloci. L’uomo getta su tutto uno sguardo svogliato.
UOMO, CON VOCE DISTESA, MENTRE CAMMINA
Questa è la fine, amico mio.
La fine dei nostri piani, la fine di ogni cosa stabilita.
Non c’è salvezza, né sorprese.
Non guarderò nei tuoi occhi, mai più.
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SCENA 02
L’Aquila, 17 aprile 2020. Tornano ad illuminare il cielo notturno i satelliti Starlink, progetto di SpaceX che prevede il lancio di circa 12 mila satelliti in orbite basse attorno alla Terra per fornire connessione ad internet a banda larga a buona parte del globo. Davide e Fiore sono in treno, vicino a loro un vagabondo russa. Davide lo guarda schifato ripetendo a sé stesso che un giorno non avrebbe mai più messo piede su una carrozza. Solo automobili e cene di lusso, champagne e bistecche alte così. Sopra le loro teste, non lontani, i satelliti Starlink sono in fase di allineamento. Iscrivono nel cielo strisciate luccicanti, graffi perfetti. Come gesso su lavagna stellata.
FIORE
E tu?
DAVIDE
Io cosa?
FIORE
Che vuoi fare. Da qui a sei mesi o un anno.
DAVIDE
Mah. Viaggiare, direi. E fare foto.
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SCENA 03
Campo Imperatore, Gran Sasso d’Italia, 19 luglio 2020. Passaggio della Cometa Neowise. A inizio luglio ha raggiunto il perielio - punto della sua orbita più vicino al Sole - e di conseguenza le sue code sono diventate più luminose e visibili. Si appalesa sull’orizzonte nel cielo notturno, prima di proseguire il suo viaggio verso il sistema solare esterno e poi oltre verso la Nube di Oort. Il tempo di svelarci il codice d’accesso al nostro stupore.
VOCE DALL’INTERNO DELL’ABITAZIONE
Chi sei?
CORTO MALTESE
Sono Corto Maltese… lascio questa storia
di Sira Al Bunduqiyyah e chiedo di entrare
in un’altra storia, in un altro luogo…
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SCENA 04
L’Aquila, 02 agosto 2020. Incendio di Monte Pettino a ridosso dei quartieri di Cansatessa e Pettino. Di origine dolosa, insieme a quello di Monte Omo nei pressi della frazione di Arischia, dopo circa 15 giorni di attività ha portato alla distruzione di centinaia di ettari di bosco. In auto, una giovane donna inquieta cambia nervosamente le marce. Notte raminga e fuggitiva lungo le strade …. a spolmonare quel che si ha dentro, notte solitaria e vagabonda a pensierare in auto verso la prateria, lasciare che le storie riempiano la testa che così poi si riposa, come stare sulle piazze a spiare la gente che passeggia e fa salotto e guarda in aria, tante fantasie una sopra e sotto all’altra. Alza gli occhi verso la (sua) collina, di là dal parabrezza il vampeggiare del fuoco disegna la vera grandezza del disastro. Una rabbia dentro.
NELLA SUA STANZA, INQUADRATA DI SPALLE,
SCRIVE SU FACEBOOK
Speriamo piova, stanotte.
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Riferimenti
Scena 01: The Doors, The End, 1967
Scena 02: Giorgio Fontana, Prima di noi, Sellerio, 2020
Scena 03: Hugo Pratt, Corto Maltese. Favola di Venezia, 1976
Scena 04: Pier Vittorio Tondelli, Altri Libertini, Feltrinelli, 1980; Facebook, agosto 2020